Se questo è Levi – Il sistema periodico di Fanny & Alexander in Cina al Great Theatre di Shanghai

In collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, Fanny & Alexander mette in scena una versione site-specific del progetto Se questo è Levi – Il sistema periodico dal 22 al 24 giugno sul palco del Great Theatre della metropoli cinese.

Nel corso di una residenza artistica a Shanghai, infatti, il regista della bottega d’arte di base a Ravenna, Luigi De Angelis, e Andrea Argentieri hanno condotto incontri con il pubblico e workshop con gli studenti dell’Accademia d’Arte Drammatica per costruire un allestimento site-specific dell’opera che è valsa il Premio UBU come Miglior progetto speciale a Fanny & Alexander e come Miglior Attore Under 35 ad Andrea Argentieri.

Guidati da De Angelis e Argentieri, pubblico e studenti pongono in video delle domande a cui Andrea Argentieri stesso nei panni di Primo Levi risponderà sul palcoscenico del Grand Theatre di Shanghai.

Azoto, carbonio, idrogeno, oro, arsenico… Ventuno elementi chimici danno il titolo ai racconti de Il sistema periodico, edito nel 1975, così come ventuno sono i capitoli di un’autobiografia che, per affinità e combinazioni, si snoda sul filo di una storia personale e collettiva, con radici nella oscura qualità della materia, narrando le storie di una professione come quella di chimico, intrecciata con il “mestiere di vivere”. Questo è il gigantesco gioco sottile che lega osservazione, memoria, scrittura e che ricostruisce la storia di una formazione maturata durante gli eventi drammatici della guerra: di chi, partendo dalla concretezza del lavoro, impara a comprendere cose e persone, a prendere posizione, a confrontarsi con l’ironia e l’autocritica.

Unendo le brillanti pagine del libro e i documenti audio o video della RAI – Radiotelevisione Italiana – Andrea Argentieri interpreta il ruolo dello scrittore Primo Levi, assumendone la voce, i gesti, le posture, i discorsi in prima persona. È un incontro a tu per tu, in cui lo scrittore, partendo dal vincolo di verità che lo ha ispirato nelle sue opere, testimonia la sua esperienza nei campi di concentramento con una tecnica lucida, di scavo nella memoria, con la trasparenza di uno sguardo capace di esprimere l’indicibile a partire dal perimetro apparentemente sereno della ragione.

Grazie alla tecnica dell’eterodirezione – inventata da Fanny & Alexander e sua cifra stilistica degli ultimi 15 anni, si cerca di comporre un ritratto dello scrittore basato su un interrogativo vertiginoso: quanto questa testimonianza è ancora pungente e capace di parlare a noi attraverso la sensibilità di un attore che si lascia attraversare dai materiali originali che restano di quel narratore? L’epifania di una voce, di un corpo-anima, può imprimersi nel corpo di un attore molto più giovane, facendo sgorgare in modo ancora più persuasivo la potenza e la necessità della sua testimonianza?
Se questo è Levi – Il sistema periodico di Fanny & Alexander è proprio questo: il tentativo di concretizzare l’esperienza del resoconto, a tu per tu con lo scrittore.