L’ANALFABETA

 di Ágota Kristóf



con Federica Fracassi |  regia, scene, luci e video Luigi Noah De Angelis | sound design Damiano Meacci |  traduzione e adattamento Chiara Lagani | allestimento multimediale Voxel | costumi Chiara Lagani | attrezzeria, sartoria, trucco e parrucco a cura del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa | organizzazione e promozione Andrea Martelli, Marco Molduzzi | amministrazione Stefano Toma | produzione E-Production, Piccolo Teatro di Milano / Teatro d’Europa, Teatro Stabile di Bolzano | in collaborazione con Romaeuropa Festival, Olinda/TeatroLaCucina AMAT e Comune di San Benedetto del Tronto 


Una donna siede al suo tavolo di operaia, in una fabbrica di orologi, in Svizzera. È Agota Kristof. Per scrivere poesie la fabbrica va benissimo, si può pensare ad altro: le macchine hanno un ritmo regolare che scandisce i versi. Nel suo cassetto Agota ha un foglio e una matita. Quando il pensiero prende forma, lo annota. La donna non conosce la lingua del posto, ma scrive e pensa in quella lingua ignota, che le è nemica.

In fabbrica, del resto, è difficile riuscire a parlarsi in qualsiasi modo: le macchine fanno troppo rumore. Si riesce a parlare solo nelle toilette, fumando a gran velocità una sigaretta.

La donna racconta la sua storia, è una storia di esilio, di sradicamento, di atrocità. Vorrebbe dire qualcosa di sé, ma per farlo deve inventarsi delle maschere. E così, inaspettatamente, ci troviamo dentro i suoi romanzi. La donna diventa di volta in volta Lucas, Claus, Sandor, Line…  Ma solo per un attimo. Ci ritroviamo in mezzo a un sogno oppure al centro di un ricordo denso della sua infanzia, solo così la scrittrice può dirci quel che sa. Ma poi si torna sempre in quella stanza, col ticchettio degli orologi e il suono del presente. La lingua in cui la donna ci parla non l’ha scelta lei. Le è stata imposta dal caso, dalle circostanze. Farà come meglio potrà. È una sfida. La sfida di un’analfabeta.

Federica Fracassi sulla scena incarna Agota Kristof: stessi occhiali, stessi capelli, stessi vestiti, stessa prossemica. Prima ancora di scoprirla al suo tavolo di lavoro, la soggettiva del suo sguardo, mediante una proiezione, indaga le componenti di un orologio, nell’atto del suo assemblaggio. Il suo racconto ha origine nello spazio costretto di questo lavoro minuzioso, regolato, ossessivo, maniacale. Quando la scopriamo, dietro a un tulle, come sospesa nel buio di una caverna, intenta al suo tavolo di lavoro, mescolata alla proiezione, scopriamo che indossa una lente/monocolo sull’occhio destro, che ingrandisce il lavoro che sta svolgendo con delle pinzette e altri strumenti. A questa lente è connessa una microcamera che testimonia nel tempo presente il suo sguardo, proiettandolo sul tulle, oppure su un piccolo pannello di led wall sopra di lei, che svolge una duplice funzione, a seconda della sua inclinazione: quella di illuminare il suo tavolo di lavoro, mediante l’uso di monocromi di colore, oppure quella di riverberare ulteriormente il suo stesso volto, intento nel ricordo e nel racconto, o nel portarci in altri luoghi e tempi compresenti, quelli del suo universo immaginale e creativo. La scena si fa così specchio della stratificazione emotiva, psichica, materiale da cui nasce il suo racconto e pensiero, immergendoci nella complessità labirintica dei suoi ingranaggi.

Il sound design indaga la possibilità di allargare e far vivere in maniera immersiva l’interstizio sonoro tra due rintocchi ossessivi, privilegiando la ridondanza del ticchettio e l’idea dell’ingrandimento esasperato meccanismo, che, moltiplicandosi, deformandosi, distendendosi, si fa motore generativo, cardiologico del racconto e vettore anamorfico per ulteriori mondi.

TOUR


18 – 19 ottobre 2025 | Romaeuropa Festival, Teatro Vascello, Roma (PRIMA ASSOLUTA)

23 ottobre – 2 novembre 2025 | Teatro Studio Melato, Milano

8 – 9 gennaio 2026 | Teatro Concordia, San Benedetto del Tronto

15 – 17 gennaio 2026 | Teatro Gustavo Modena, Genova

20 – 21 febbraio 2026 |  Teatro Comunale, Bolzano

22 febbraio 2026 | Teatro Cuminetti, Trento

27 – 28 marzo 2026 | Teatro Arena del Sole – Sala Thierry Salmon, Bologna

1 aprile 2026 | Teatro Sociale di Bellinzona, Bellinzona (CH)

 

TRAILER


FOTO


ph. Masiar Pasquali / Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa