GRAND BOIS
un progetto musicale di BLUEMOTION e Fanny & Alexander in collaborazione con Tempo Reale
ideazione Luigi De Angelis, Cristiano De Fabritiis, Giorgina Pi | music concept Luigi De Angelis, Cristiano De Fabritiis | drammaturgia Giorgina Pi | regia Luigi De Angelis, Giorgina Pi | sound design Damiano Meacci | producers Benedetta Boggio, Maria Donnoli, Marco Molduzzi | artwork Simone Tso | field recording Emanuela Martignetti | Produzione E / Fanny & Alexander e Bluemotion in collaborazione con Tempo Reale
con Cristiano De Fabritiis e Matteo Benocci, Rita Brancato, Davide Broggini, Ivo Cavallo, Lucrezia Di Fiandra, Rita Felicetti, Giulia Formica, Luca Gallio, Edoardo Grisogani, Pablo Tarli, Moustapha Mbaye, Giovanni Natalini, Pietro Vicentini, Riccardo Zelinotti | special guest Vittoria Burattini | voce Ashai Lombardo Arop
Grand Bois è un crocevia, un luogo di intersezione. Grand Bois sale con ritmi che arrivano da lontano sui tetti delle case e porta nelle sue grotte i segni di spiriti antichi.
Grand Bois è prima di tutto una composizione musicale poliritmica, una cerimonia di condivisione di battiti in una dimensione di festa. È plurale e individuale allo stesso tempo, aperto all’incontro con altre sapienze, scambi, alla partecipazione attiva.
Le/i musiciste/i suonano a partire da un’idea di trance e dissolvimento dell’ego, non affermano se stesse/i ma si mettono in contatto con una radice musicale comune: in abbandono, come “suonate/i” da altri ritmi o figure musicali.
Come in un bosco – dove ogni albero è connesso all’altro tramite le radici, i funghi, le foglie, che trasmettono spore e mutue informazioni – Grand Bois è un ecosistema in cui le/i musiciste/i sono connesse/i tra loro mediante un sistema di auricolari in-ear: dal quartier generale battiti e serie di ritmi sono mandati alle varie postazioni, con singole epifanie di presenze o personaggi musicali provenienti dal grande cimitero della musica.
Una nuova composizione poliritmica allora appare, e l’ascoltatore può decidere come avvicinarsi alla singola fonte sonora, dove mettere a fuoco la propria percezione, compiendo il suo viaggio tramite il Grand Bois.
Grand Bois è dunque un carnevale di ritmi, dove singole maschere musicali possono all’improvviso apparire e condizionare la pratica di una/un musicista, portandola/o verso un determinato sentiero, occupando la sua identità, connettendola/o con altre pratiche e ritmi del passato.
Grand Bois punta a una tensione musicale, febbre, contagio, a una danza collettiva.
Grand Bois deriva dalla tradizione haitiana delle cerimonie voodoo, nate dall’incontro tra la cultura africana, la religione degli schiavi che arrivavano in America dall’Africa, e l’animismo dei nativi Americani, detenuti nelle prigioni haitiane: una radice comune di rabbia e spiritualità trasformata in una credenza strabordante di gioia e energia teatrale.
La forza della dimensione musicale del voodoo ha influenzato attraverso i secoli e fino ai nostri giorni molte nuove tradizioni musicali e stili: i condomblé, il blues, il jazz, ma anche il rock o le scene della trance elettronica. Quello che appare chiaramente nelle cerimonie voodoo è il potere della musica e del ritmo, la forte connessione con l’idea di un battito cardiaco archetipico, la prima vera radice delle percussioni.
Grand Bois cerca di intercettare cosa rimane oggi di queste tradizioni, incarnando il loro potere evocativo nel nostro tempo e diffondendolo tra gli interstizi di un evento collettivo.
Tournée
Debutto 9 luglio 2021 H 20.30, Santarcangelo Festival
[+ installazione 8-10 luglio e 16-18 luglio @ Santabago]
17-18 giugno 2022 H 19, Oerol Festival, Terschelling (NL)
15 e 16 luglio 2022 H 20.30, Bosk – Welcome to the Village, Leeuwarden (NL)
25 settembre 2022 H 18.30 – Bologna Estate – dumBO, Bologna
Santarcangelo Festival 2050 © Claudia Borgia, Lisa Capasso
RASSEGNA STAMPA
LAURA GEMINI, FLASH DA #SANTARCANGELO FESTIVAL 2050(2): GRAND BOIS DI BLUEMOTION, FANNY & ALEXANDER CON TEMPO REALE
NICOLA ARRIGONI, SANTARCANGELO, MUTARE PER RESTARE FEDELI A SE’ STESSI. IL FESTIVAL CONFERMA LA SUA VOCAZIONE A FARE DELLA SPERIMENTAZIONE UNA TRADIZIONE
NICOLA ARRIGONI, LA SECONDA ESTATE DI PROGRAMMAZIONE PER IL EMZZO SECOLO DI SANTARCANGELO FESTIVAL […], LA MAPPA SONORA DI FANNY & ALEXANDER E BLUEMOTION
Flash da #Santarcangelo festival 2050(2): Grand Bois di Bluemotion, Fanny&Alexander con Tempo Reale, di Laura Gemini | L’incertezza creativa | 11 luglio 2021
Nel complesso della proposta del Festival di Santarcangelo 2050 Futuro Fantastico – che assume come principio guida la semantica dell’ibridazione mutante, la creazione di alleanze e parentele fra forme, corpi, idee – Grand Bois è la parte che tiene insieme e fa emergere il senso profondo di queste connessioni.
Grand Bois è un progetto musicale di Bluemotion e Fanny & Alexander in collaborazione con Tempo Reale, Centro di ricerca produzione e didattica musicale fondato nel 1987 da Luciano Berio. È anche un progetto installativo di Bluemotion e Fanny & Alexander in collaborazione con Santabago.
Grand Bois prende forma come composizione musicale poliritmica pensata come un ecosistema emergente dall’esperienza individuale e collettiva, rituale e spirituale, in accordo con la tradizione haitiana delle cerimonie voodoo cui esplicitamente si ispira.
Una performance itinerante che dalla Piazza Ganganelli, dove all’inizio si raccoglie il pubblico insieme alle musiciste e ai musicisti, si disloca per le terrazze e i tetti di Santarcangelo che diventano le postazioni delle e dei performer riconoscibili e ricercabili sulla mappa fornita ai partecipanti dagli art work di Simone Tso, uniti dall’alto dal canto-muezzin di Ashai Lombardo Arop.
Batteriste/i e percussioniste/i sono collegate/i fra loro mediante un sistema di auricolari in-ear così che dal quartier generale i battiti e le serie di ritmi prodotti dalla/dal singola/o musicista sono mandati alle varie postazioni per dar corpo alla creatura musicale complessa e dare modo al pubblico di concentrarsi sulla dimensione individuale o corale, costruendo il suo percorso di fruizione da solo o insieme agli altri.
Particolarmente affascinante il modo in cui Grand Bois lavora per contagio – un concetto che in diverse occasioni Luigi De Angelis ha elaborato durante la pandemia – fra la dimensione arcaica del rituale e l’eco della trance contemporanea che usa la tecnica come matrice di forme che attraversano i corpi e che ha trovato nel rave la sua espressione ideale. In Grand Bois c’è un melange di tutto questo. Mentre attraversiamo Santarcangelo e i suoi borghi (e conosciamo una Santarcangelo nuova, mai vista da chi non ci abita) sentiamo lo spirito delle discoteche più belle e dei ritmi che le hanno attraversate, lo stare insieme lasciandoci contemporaneamente andare a un’esperienza solo nostra.
[Dedicato al mio Nico, che ha sempre amato la batteria].
Santarcangelo, mutare per restare fedeli a sé stessi. Il festival conferma la sua vocazione a fare della sperimentazione una tradizione, di Nicola Arrigoni | Sipario | 24 luglio 2021
Comunità e città come palcoscenico – Grand Bois di Bluemotion e Fanny & Alexander, performance realizzata in collaborazione con Tempo reale, ha aperto la kermesse con una sorta di parata musicale che ha attraversato il paese. Si è partiti da piazza Ganganelli per raggiungere la torre di Santarcangelo in una sorta di processione laica le cui stazioni erano piccoli momenti musicali. In questo senso – sotto la regia di Luigi De Angelis e Giorgina Pi – la musica, le percussioni hanno finito col creare una sorta di paesaggio sonoro che ha attraversato, accarezzato l’intero paese. Ed è in questa esigenza performativa di far sì che la mappa dell’arte si sovrapponga a quella della realtà che Grand Boisrecupera quella tradizione che da mezzo secolo fa di Santarcangelo di Romagna il palcoscenico di comici e artisti, lo scenario di un teatro che vive del respiro della piazza, come piaceva a Leo de Berardinis. Piace pensare che Grand Bois di Bluemotion e Fanny & Alexander recuperi quella tradizione, attraverso il linguaggio della musica, di una composizione poliritmica che il pubblico itinerante compone in piena libertà.
La seconda estate di programmazione per il mezzo secolo di Santarcangelo Festival […], La mappa sonora di Fanny & Alexander e Bluemotion, di Nicola Arrigoni | Hystrio | dicembre 2021
Grand Bois di Bluemotion e Fanny & Alexander è una sorta di parata laica che racconta lo spazio partendo dalle sonorità di batterie, percussioni, melodie jazz e un mare di altre suggestioni sonore, una mappa per cercare i luoghi in cui assistere alle epifanie musicali, la libertà di muoversi e di costruire il proprio testo in un itinerario che si può decidere di fare in gruppo o singolarmente. I musicisti partono da Piazza Ganganelli e, insieme al pubblico, trovano poi luogo nelle diverse “stazioni”. La regia di Luigi De Angelis e di Giorgina Pi costruisce una mappa sonora che vuole mutare la percezione degli spazi e la fruizione itinerante del centro storico santarcangiolese, ponendosi sulla scia della tradizione del Festival di ricerca teatrale più longevo d’Italia, in cui il legame fra teatro e spazio è mosso da un’istintiva vocazione alla partecipazione corale e individuale al tempo stesso. Grand Bois si offre infatti come un itinerario poliritmico, una cerimonia di condivisione di battiti in una dimensione di festa, ispirata alle tradizioni centroamericane ma anche alla storia stessa del Festival. Dalle parate di comici del Festival delle origini a Grand Bois la tradizione di Santarcangelo dei Teatri è destinata a rinnovare se stessa e al tempo stesso a confermarsi ogni volta. E così, anche in questo caso, il festival ribadisce con forza come non esista teatro, non esista manifestazione festivaliera senza la trasformazione degli spazi, senza il coinvolgimento della comunità. Grand Bois richiede allo spettatore itinerante la disponibilità a farsi stupire e a sostare in quei teatri sonori che si manifestano improvvisi e imprevisti negli angoli del centro storico della città, raccogliendo applausi divertiti dai tanti che hanno costruito con curiosità il loro personale itinerario.