OZ
ideazione Chiara Lagani e Luigi De Angelis
drammaturgia Chiara Lagani
regia, scene e luci Luigi De Angelis
con Consuelo Battiston, Lorenzo Camera e Chiara Lagani
illustrazioni Mara Cerri
animazioni Andrea Marini
paesaggio sonoro Mirto Baliani
costumi, maschere e oggetti di scena Emanuela Dall’Aglio
abiti Collezione Midinette
cura del suono Giovanni Magaglio
allestimento Lorenzo Camera
organizzazione e promozione Ilenia Carrone
una produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri, Teatro delle Briciole, E production/Fanny & Alexander
Età: dai sette anni in su
OZ è uno spettacolo-game tratto dai 14 libri di Frank L. Baum. Nelle storie di Oz Dorothy, ma anche altri bambini che spesso sostituiscono o accompagnano la famosa ragazzina del Kansas (Tip o Botton di Luce, ad esempio), viaggiano vorticosamente su e giù per un mondo fatato pieno di Maghi, Streghe e creature stravaganti: mezzi uomini, automi, bambole viventi fatte di pezza, animali che parlano la lingua umana, esseri di paglia, di latta e d’ogni altro tipo.
Il loro viaggio non è mai una storia unica sviluppata in forma lineare, ma un incessante movimento che destabilizza e riapre di continuo la narrazione in un infinito proliferare di luoghi, di nuove situazioni, nuovi personaggi e nell’incontro con creature sempre straniere e diverse. I bambini, guidati dallo stesso autore di questo labirinto narrativo, Baum, e dotati di un piccolo telecomando, saranno continuamente chiamati ad una scelta che determinerà lo sviluppo delle varie vicende. La scelta è forse davvero il grande tema di questo spettacolo: scegliere significa misurarsi con la libertà, ma anche con le conseguenze delle proprie scelte, scegliere è anche rinunciare a qualcosa, e forse, come accade a Dorothy, rischiare di perdersi per poi alla fine riuscire a ritrovarsi. Spesso scegliere è un atto solitario, ma forse ci sono luoghi, come il teatro, in cui la scelta può ancora trovare una sconcertante forma di condivisione, nella somiglianza e nel conflitto, e perfino nella delusione, quando a prevalere è la scelta degli altri. Ma scegliere sarà anche il solo modo che i bambini avranno di creare un possibile senso condiviso, ritrovando la vibrazione di una storia immaginata in comune, proprio a partire dai personaggi del racconto, di volta in volta messi in vita dal loro desiderio.