AMORE (2 ATTI)

tratto da alcuni testi di Tommaso Landolfi

 


produzione Fanny & Alexander e Ravenna Festival
 | con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna
| ideazione Chiara Lagani e Luigi De Angelis
 | regia, scene, luci, colonna sonora Luigi De Angelis | drammaturgia Chiara Lagani | progetto costumi
 Bianca e Blu Monica Bolzoni | con Marco Cavalcoli e Chiara Lagani  | consulenza letteraria Rodolfo Sacchettini
 | realizzazione scenografica Opera Ovunque | elettrotecnica Andrea Catalano e Marco Cavalcoli
 | dipinto di scena Cristian Zurita | scultura in cera Lia Pari | 
riprese audio e Super8 Luigi De Angelis
 | consolle Davide Sacco | assistente ai costumi Sofia Vannini
 | make up Apollonia Tolo | promozione e ufficio stampa Valentina Ciampi e Marco Molduzzi | 
logistica Sergio Carioli
 | amministrazione Marco Cavalcoli e Antonietta Sciancalepore | si ringraziano Daniela Andrello, A.p.A.I. – Casa dell’Arte, Alessandro Argnani, Catherine Boving, Cinzia Dezi, Elisa Eusebi, Enrico Fedrigoli, Enrico Isola, Francesca Merciari, Massimo Paci, Symrise GmbH & Co. KG, Zapruder Filmmakersgroup | un ringraziamento speciale a Idolina Landolfi


 

AMORE (2 atti)

Amore è una parabola in 2 atti sull’arte e sull’ispirazione poetica.

La parabola si propone di mostrare:
A. Come si spiega l’arte a un’agnella che dorme;
B. Come si parla in una lingua impossibile o dimenticata;
C. A quali estremi si giunge seguendo l’intemperanza della propria immaginazione;
D. Altre cose del genere.

Lingue dei 2 atti:

1. D è in lingua italiana.
2. P è in lingua P (vedi legenda) senza sottotitoli ma con istruzioni introduttive (approssimate) in lingua italiana

1. D, fabula simbolica:

La scena (o piuttosto il discorso) si svolge in un grande caffè, o ristorante straniero.
 D spaccia il suo discorso ad un’agnella come un rosario. Il frastuono dell’orchestra e della gente è, a un certo punto, assordante. D parla come su un aeroplano o davanti alle Cascate del Niagara gettando verso l’agnella a pieni polmoni le parole caratteristiche di un discorso.

Ora: che creatura immaginate debba sorgere, nascere, se preferite, da un discorso così in una notte di nubi?

Dopo aver battuto il suo pieno, comunque, il gran ronzare della sala s’attenua. Tutto il caffè (o ristorante) presenta allora l’aspetto miserabile e allarmante caratteristico, in certi momenti intermedi, di quei luoghi che posson vivere soltanto o del pubblico o in solitudine (ristoranti, caffè, ospedali, teatri).

Trascorre così quella scena fino all’entrata della donna bionda con la P. A vederla passare schioccan tutti le labbra, ché pare semplicemente e soltanto una bella donna bionda. Ma quando ella leva il suo unico occhio su D ecco ognuno pensare: ora se ne va e non la rivedrò più!

Ma P non se ne va, anzi un fatto inesplicabile e solenne avviene: si ferma, con voce un po’ sorda: “siamo oppressi da una pena, forse la stessa: usciamo per una passeggiata”, dice.

2. P, dimostrazione linguistica (in tre fasi):

1) Propedeutica alla lingua P.
Introduzione approssimata e tardiva alla lingua delle luci e dei colori, dei vizi e delle virtù.

2) Frammento originale in lingua P. Legenda:

TRISTEZZA E DOLORE

AMORE FRATERNO

AMORE INFELICE

RICCHEZZA

PUREZZA

AMORE FELICE

ODIO E PROTERVIA

GIOIA E SERENITÀ

 

3) Gridellino: un’alba fangosa sospende ogni discorso.
Malgrado ogni apparenza il racconto non è finito.

AMORE (2 atti) è ispirato a La piccola Apocalisse di Tommaso Landolfi, da cui anche gran parte di questo comunicato è molto liberamente tratta.